L'ablazione transcatetere per le aritmie cardiache

Ablazione cardiaca transcatetere

Dal lat. tardo ablatio-onis, der. di ablatus, p. pass. di auferre “portar via”.
Trans-catetere invece dal lat. tardo cathĕter -ēris, dal gr. kathetḗr -êros, der. di kathíēmi “mando giù, mando dentro”.

Con il termine di Ablazione cardiaca transcatetere ci si riferisce ad una procedura che manda qualcosa dentro il cuore per portar via parte di miocardio che si ritiene responsabile dell’aritmia cardiaca.
L’ablazione cardiaca transcatetere è un termine ormai entrato nell’uso quotidiano, ed è una procedura sempre più proposta dal cardiologo per trattare aritmie sia benigne che maligne.
L’ablazione transcatetere è usata per trattare:

La procedura di ablazione cardiaca transcatetere è quasi sempre riferita come “non dolorosa” ma qualche piccolo discomfort, specie a livello inguinale laddove i cateteri vengono introdotti, si puo avvertire. In ogni caso, comunque, viene sempre praticata anestesia locale mentre a livello toracico qualche volta si può avvertire un bruciore o dolore alle spalle. In tale evenienza verrano somministrati anti-dolorifici (come oppiacei).
Solitamente,dunque, la procedure di ablazione cardiaca transcatetere viene eseguita in regime di sedazione blanda e/o profonda. Raramente e solo per le ablazioni complesse viene indicata l’anestesia totale. Quest’ultima sicuramente ha i suoi pregi ma anche i suoi difetti. (es. più complicanze perché non ci si ha il feedback doloroso del paziente?)
Per la procedura transcatetere di ablazione delle sezioni destre cardiache (ablazione di tachicardia parossistica sopraventricolare, flutter comune e non, tachicardia atriale, extrasistolia ventricolare da tratto d’efflusso destro)
i rischi sono relativamente bassi e in alcuni casi (come nel nostro centro) la procedura si esegue in day case.

Esempio di elettrocatetere da ablazione cardiaca
Esempio di elettrocatetere da ablazione cardiaca

Come si esegue l’ablazione cardiaca transcatetere?

Esempio di introduttore

La vena femorale destra viene incannulata e da due a tre (meno comunemente 4) introduttori vengono avanzati.

Attraverso questi 2/3/4 introduttori vengono avanzati sino al cuore gli elettrocateteri per la diagnosi. Infatti l’ablazione transcatetere di queste aritmie non viene mai eseguita se non prima di uno standard studio elettrofisiologico (SEF).

Solitamente uno studio elettrofisiologico consta di un catetere quadripolare in apice ventricolare destro, uno sul fascio di HIS, e uno che incannula il seno coronarico. Lo studio elettrofisiologico andrà a studiare e registrare le proprietà elettriche del sistema di conduzione cardiaca. Il fine ultimo dello studio è quello di iniziare, registrare e analizzare l’aritmia. Solo così, infatti, si potrà mappare e comprendere il circuito dell’aritmia cardiaca.

Una volta fatta la diagnosi, un catetere precedentemente introdotto viene sostituito con il catetere ablatore che ha la caratteristica di poter “ablare”.
Questa, dunque, la procedura di ablazione cardiaca transcatetere.

FAQ (frequently asked questions)

Vediamo ora di rispondere ad alcune delle domande sempre rivolte da parte dei miei pazienti:

1) È dolorosa la procedura?

R: Non è possibile prevedere se l’ablazione cardiaca transcatetere sarà lievemente o “tanto” dolorosa.
Ognuno di noi ha una propria soglia del dolore. Dunque questa varia da caso a caso.

2) Quanto dura la procedura di ablazione transcatetere cardiaca?

R: Dipende dalla procedura in questione. Se si tratta di procedura il cui circuito di rientro è noto (es. flutter comune) la durata può essere di poche decine di minuti. Altrimenti, come nel caso della fibrillazione atriale persistente che riconosce una etiopatiogenesi più complessa, anche ore.

3) Dopo quanto tempo sarò idoneo a riprendere la mia quotidianità?

R: Tendenzialmente i pazienti che subiscono una procedura di ablazione nelle sezioni destre (in regime di day case) entrano la mattina e escono la sera. Questo significa che la sera stessa si può tornare a casa e cominciare la propria quotidianità l’indomani mattina. Nel caso di procedure complesse quali tachicardia ventricolare, fibrillazione atriale (procedure sinistre) almeno una o piu notti di pernottamento presso il reparto è necessaria.

4) Quali complicanze porta con se la procedura di ablazione cardiaca transcatetere?

R: È impossibile rispondere a questa domanda. Dipende dalla procedura in questione. Generally speaking una procedura destra ha un tasso di complicanze inferiori a quello che la puntura transettale (richiesta per andare a sinistra) porta con sè. Le complicanze possono essere molteplici: versamento pericardico, tamponamento pericardico (che richiede un drenaggio nell’immediato), stroke (ictus), blocco atrioventricolare, complicanze vascolari durante l’avanzamento dei cateteri, ematoma, fistola a/v a livello della sede di puntura. Ad ogni modo sono dell’ordine di 0.1% fino al 2% per procedura.

5) Quali sono i risultati dell’ablazione cardiaca transcatetere?

R: Dipende dalla procedura. Il successo varia dal 95% nel flutter atriale comune, 90% – 95% nelle tachicardie parossistiche sopraventricolari, dal 70% al 90% nella RVOT, 80 – 95% nelle tachicardie atriali. Dal 70 al 80% è in genere la percentuale di successo per la fibrillazione atriale PAROSSISTICA. 55% fino al 70% invece dei pazienti con fibrillazione atriale persistente che si sottopone ad ablazione è libero da aritmia a 1 anno di distanza.

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