Ablazione della TPSV

Cosa si intende con TPSV?

Anche detta SVT (in inglese: supraventricular tachycardia) è un acronimo che racchiude tutte le aritmie “atriali”, ossia tutto ciò che avviene SOPRA i ventricoli e che si manifestano in maniera PAROSSISTICA (cioè con un meccanismo ON – OFF, vai e vieni). Il termine, dunque, non è una patologia ma è un modo per dire “in generale” che si è diagnosticata una aritmia che viene dagli atri.
La principale caratteristica è che all’elettrocardiogramma i complessi QRS sono stretti e (ovviamente) numerosi (perché il cuore corre veloce).
Per TPSV, Tachicardia parossistica sopraventricolare si intendono:

  • Tachicardia da rientro del nodo atrioventricolare o TRNAV (più nota con l’acronimo inglese AVNRT)
  • Tachicardia da rientro atrioventricolare o TRAV (più nota con l’acronimo inglese AVRT)

Entrambe sono dovute ad un meccanismo di rientro.

Cosa è la TRNAV?

La prima (TRNAV) è un’aritmia TPSV Tachicardia parossistica sopraventricolare totalmente benigna (100% dei casi) caratteristica della 3ª e 4ª decade, generalmente donne, e talvolta si manifesta proprio durante la gravidanza. Molte persone riferiscono di avere l’inizio della sintomatologia nel piegarsi a testa in giù, quando magari prendono qualcosa da terra. L’aritmia è istantanea, con un “onset” (start, inizio) immediato e un altrettanto “offset” (fine). Possono durare secondi, minuti o anche (più raramente) ore. Non si è in pericolo di vita! La sintomatologia è caratterizzata semplicemente da cardiopalmo, senso di ansia, rossore in viso. Un ECG sarebbe la miglior cosa che voi possiate fare: quello che serve è documentare l’aritmia, perché qualsiasi cardiologo vorrà vedere il tracciato ECG. Quello che permette di differenziare la TRNAV dalla TRAV è proprio (ma non sempre) l’ECG e non la sintomatologia.

Come dicevo prima, tale tachicardia solitamente è dovuta a un meccanismo di rientro e spesso può essere interrotta da manovre vagali (Vedi foto).

Lavarsi il viso con acqua fredda
Donna che si lava il viso con acqua fredda
Come eseguire una corretta Manovra di Valsalva
  1. Fai un respiro profondo e stringi le narici con le dita
  2. Chiudi la bocca
  3. Soffia aria dal naso per regolare la pressione dell’aria

Cos'è, invece, la TRAV?

TRAV significa tachicardia da rientro atrio ventricolare (inglese AVRT).
Epidemiologicamente parlando è TPSV Tachicardia parossistica sopraventricolare un po’ meno comune e non c’è una fascia di età “prediletta” sebbene la maggior parte delle diagnosi si fa in età pediatrica o adolescenziale. Molto spesso questi pazienti hanno un ECG dove è visibile una onda delta che esattamente è la seguente (in foto).

Delta wave ECG

Avere una onda delta è espressione di una pre-eccitazione manifesta ma non significa che il paziente avrà certamente una tachicardia parossistica sopraventricolare (TPSV). Nessuno può prevedere la comparsa di una TPSV. Diverso è invece il paziente che si presenta al pronto soccorso o dal medico di base con una tachicardia in corso e all’ecg di base una onda delta.

Non si può affermare che sia totalmente benigna perché in una ristretta percentuale di casi (1%) essa può anche esordire con una sincope e/o tachicardia ventricolare / fibrillazione ventricolare (morte cardiaca improvvisa) e definisce la sindrome di wolff-parkinson-white.
Se la TRAV dà sintomi quali sincope, palpitazione, soprattutto in un paziente attivo, i.e. sport agonistico o se magari svolge professioni che mettono a repentaglio la salute di terze persone (es. un pilota di aerei / autista di bus) viene indicata l’ablazione transcatetere con radiofrequenza come primo approccio.

Altrimenti, potrebbe essere considerata inizialmente la sola terapia farmacologica.

L’ablazione transcatetere

L’ablazione transcatetere della TPSV Tachicardia parossistica sopraventricolare è una procedura molto semplice se fatta da mani esperte. Si tratta di una procedura percutanea : tramite la vena femorale destra si arriva con dei cateteri (3 – 4) fino al cuore e si esegue quello che è chiamato uno studio elettrofisiologico. Questo studio permette di localizzare la via accessoria e dove si localizza questo circuito di rientro. L’intera procedura dura meno di 50 minuti. Il nostro centro (Istituto Clinico Humanitas, Milano) assicura un percentuale di riuscita superiore al 98% grazie ai sistemi di mappaggio avanzati e all’equipe con esperienza pluriennale. I tempi di degenza sono: 2 giorni (una notte). Il giorno dopo la dimissione il paziente può ritornare alla sua normale vita.

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